domenica , 22 Dicembre 2024

Lombardia, al via il bando regionale per l’insediamento dei giovani in agricoltura

Mercoledì 20 dicembre aprirà il nuovo bando regionale lombardo dedicato all’insediamento dei giovani in agricoltura. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Alessandro Beluschi. L’intervento, previsto nell’ambito del Complemento per lo sviluppo rurale della PAC 2023-2027 di Regione Lombardia, metterà a disposizione un totale di 15 milioni di euro, con l’intento di sostenere “con importanti risorse l’impegno delle nuove generazioni nel settore”, ha affermato Beluschi.

Lombardia, bando per giovani agricoltori: a chi si rivolge

Il bando – che sarà aperto dal 20 dicembre 2023 al 16 gennaio 2025 – si rivolge agli agricoltori di età compresa tra i 18 e i 41 anni non ancora compiuti, insediati per la prima volta in un’azienda agricola non più di due anni (24 mesi) prima della data di presentazione della domanda. Il contributo previsto è di 40.000 euro e di 50.000 euro per le aree svantaggiate di montagna, per aziende con una produzione standard di valore compreso da 18.000 a 300.000 euro e da 12.000 a 300.000 euro per le aree di montagna. Secondo le stime, in Lombardia le aziende agricole condotte da giovani sarebbero l’11,5% del totale (un dato superiore alla media nazionale).

“Per la prima volta, ascoltando proprio la voce degli agricoltori, abbiamo rivisto importanti elementi del bando” ha spiegato Beluschi “Per favorire un ricambio in cui i giovani esercitano il controllo effettivo dell’azienda senza necessariamente detenere le quote di maggioranza nelle aziende stesse, bensì quote rilevanti e potere di gestione. In questo modo vogliamo inserire idee nuove e forze fresche in azienda, che affiancano senza necessariamente sostituirle completamente l’esperienza e la professionalità delle generazioni precedenti”.

Obiettivo: sostenere i giovani?

Secondo quanto annunciato dall’assessore, il bando si inserisce in un sostegno generale ai giovani agricoltori, che consentirebbe loro di attuare nuove idee imprenditoriali promuovendo sostenibilità ambientale, economica e sociale. “In un contesto di incertezza economica” ha concluso Beluschi “Regione Lombardia vuole continuare a investire nell’agricoltura, credendo che i tanti giovani che vogliono costruirsi un futuro rappresentano la migliore garanzia per tutti noi per continuare ad avere a disposizione cibo sano e prodotti di alta qualità”.

Seppur sia forse presto per avanzare analisi, sorge spontanea tuttavia una domanda in merito al bando qui citato: ha senso continuare a creare classifiche di reddito o età nell’elargizione dei contributi – almeno rispetto alle aree montane più fragili anche sotto il profilo lavorativo – anziché sostenere trasversalmente tutti coloro che “resistono” sui territori più disagevoli, tutelando paesaggio, tradizioni, produzioni artigianali e locali? Il rischio è che fare agricoltura in montagna diventi una costante dipendenza da fondi altalenanti. Staremo a vedere.

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