Montanarium è un progetto di narrazione delle comunità e delle persone di ieri e di oggi che vivono la montagna. Montagna intesa come comune denominatore – in termini di cultura, lavoro e identità – per popolazioni, aree e comunità anche molto diverse e distanti tra loro, unite però dal fatto di vivere nelle cosiddette “terre alte”, con tutte le peculiarità e le difficoltà che questo comporta.
Storie di vita, di mestieri, di tradizioni. Ma anche di imprenditoria, di sviluppo sostenibile, di nuove prospettive: Montanarium vuole raccogliere le storie dei montanari, le loro parole, la loro visione di vita.
Perché Montanarium?
Il 35,2% del territorio italiano è montuoso, il 41,6% collinare. Il nostro Paese è percorso dalle due dorsali delle Alpi e degli Appennini, da cui deriva un territorio caratterizzato da una grande varietà di esperienze d’alta quota: comunità, villaggi, vallate, dialetti e tradizioni montane rappresentano un patrimonio immateriale articolato e di grande valore. Un valore che passa soprattutto dalla capacità di vivere quotidianamente in territori difficili, spesso svantaggiati e marginali dal punto di vista dei servizi, della logistica e del clima. Sono anche territori che hanno vissuto un fortissimo spopolamento, con la perdita contestuale di memorie e identità locali e una narrazione collettiva “negativa”, volta più a raccontarne le difficoltà che non le potenzialità.
Al tempo stesso, le montagne sono diventate nel corso degli ultimi decenni teatro sempre più amato di sport connessi alla dimensione d’altura (sci, sci d’alpinismo, trekking, alpinismo, ecc) e località turistica apprezzata e frequentata. Questo ha portato con sé anche una narrazione della montagna che, se da un lato vi ha avvicinato molte più persone e aumentato la consapevolezza sulla bellezza e fragilità di queste aree, dall’altro spesso ignora o tratta marginalmente le genti che le abitano.
Montanarium vuole invece tornare a dare la parola a chi la montagna la vive e tiene viva quotidianamente, scontrandosi con potenzialità e criticità della vita nelle terre alte. Montanarium è una raccolta di testimonianze, ma anche uno spazio di confronto e di discussione sul tema dell’abitare le Terre Alte a tutto tondo. Nasce dal desiderio di restituire la dignità della narrazione a quelle comunità e quelle persone che, fuori dai circuiti turistici montani, vivono e lavorano la montagna nella sua complessità e durezza, spesso nella carenza di servizi e marginalizzati da politiche territoriali poco attente alle “ossa” del Paese. Perché vivere in montagna è e deve essere un diritto, non un atto di eroismo. E perché accanto ai “resistenti delle terre alte” ci sono anche uomini, donne, anziani e bambini che sono solo questo: persone, ciascuno con la sua storia.
Chi c’è dietro Montanarium
Mi chiamo Erica Balduzzi e sono una reporter freelance. Abito e lavoro a Bergamo. Ho studiato diritti umani e cooperazione internazionale e lavoro come reporter per testate locali e nazionali. Mi occupo di narrazione del territorio, tradizioni locali, montagna e ambiente. Soprattutto amo raccontare i luoghi attraverso la memoria di chi li vive: incuriosita in particolare dal folklore alpino e mediterraneo e dalle radici antiche europee, credo nel valore della parola come custodia e come valorizzazione di ciò che rischia di andare perduto.
La montagna è sempre stata parte del mio vissuto quotidiano. Sono nata e cresciuta in alta Valle Seriana, ma è stato soltanto dopo una permanenza di qualche anno a Milano che ho realizzato quanto mi mancasse il senso di altezza, ampiezza e orizzonte che solo la montagna sa dare. Così sono tornata a Bergamo e ho iniziato a costruire Montanarium, per dare spazio e voce alle numerosissime storie di resistenza montana che ho incontrato nel corso del mio lavoro. Persone giovani e anziane, persone che sono rimaste o che sono tornate, persone radicate o “nuovi montanari”, uniti però da una caratteristica comune: la scelta cioè di fare delle terre alte la propria casa.
Su Montanarium mi occupo di storie minute, spesso ignorate, e di luoghi e genti che spesso non fanno comodo alla narrazione ufficiale attualmente in voga sulle terre alte. Mi occupo di problematiche connesse all’eccessivo sfruttamento turistico, allo spopolamento, al ripopolamento, alle questioni ambientali e alle dinamiche di identità, appartenenza, tradizione. Parlo degli impatti scomodi del turismo, della gentrificazione dei borghi, della narrazione tossica e predatoria sulle montagne italiane. Raccolgo testimonianze dirette, senza delegare al telefono o alla mail, e mi prendo il tempo per “scendere in strada”, macinare sentieri e chilometri, organizzare incontri e interviste.
Mi trovate anche qui: ericabalduzzi.it